Anac: cos’è e come funziona?

In Italia, purtroppo, il fenomeno della corruzione nella Pubblica Amministrazione è ampiamente diffuso, e coinvolge sia dirigenti che singoli funzionari, disponibili ad accettare denaro o altri vantaggi in cambio di favori ad alcuni soggetti.
In alcuni casi si tratta di affidare un contratto pubblico a una specifica azienda.

Un atteggiamento di questo tipo è perseguibile penalmente, ma spesso la punizione non è considerata un valido deterrente. Per questo motivo è stato istituito un organo ad hoc per cercare di risolvere il problema, ovvero l’Anac, l’Autorità Nazionale Anti-Corruzione.

L’obiettivo è quello di creare un ambiente ostile ai corruttori, disincentivando tali pratiche. Nelle prossime righe cercheremo di capire quali sono i compiti dell’ente e quali sono le misure adottate.

Cos’è l’Anac?

L’Anac è l’Autorità Nazionale Anti-Corruzione, cioè un ente pubblico istituito per prevenire la corruzione nel nostro Paese.

L’ente è regolamentato secondo quanto previsto dal decreto legislativo 90/2014, ed ha funzioni ispettive, regolatorie e sanzionatore. 

Si tratta di una autorità indipendente, ovvero è autonoma rispetto ad altri poteri dello stato come il Governo, la magistratura e il parlamento.
Tale caratteristica è estremamente importante per potere agire in modo imparziale senza vincoli o costrizioni.
In altre parole a tale istituto sono stati affidati i compiti che un tempo erano dell’Avcp, l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici e della Civit, la Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche.

Ad ogni modo, oggi l’azione viene concentrata di tre punti principali:

  • organizzazione delle Pubbliche Amministrazioni;
  • trasparenza amministrativa;
  • contratti pubblici.

Come funziona l’Anac?

Nel paragrafo precedente abbiamo detto che l’Autorità è indipendente, quindi lavora in totale autonomia rispetto allo Stato.

Si tratta di un ente composto da due diversi organi:

  • il Consiglio: formato da un Presidente e da ulteriori 4 membri che rimangono in carica per 6 anni. La prossima nomina è prevista per il 2020. I vari membri sono proposti dal Ministero della Pubblica Amministrazione e poi scelti da esperti in ambito corruzione e gestione del personale.
  • la Camera arbitrale: formata da professori universitari di materie giuridiche, con lo scopo di svolgere attività ausiliarie. 

Il Consiglio adotta atti di tipo generale, e solo in alcune particolari situazioni, su istanza di parte, può irrogare sanzioni o fare ispezioni. 

Anac e organizzazione delle P.A

L’ente è stato appositamente istituito per potere combattere la corruzione, adottando dei sistemi per sfavorire tali atteggiamenti, nonchè svolgendo indagini approfondite per scovare i casi che si presentano comunque, nonostante le politiche adottate.

In modo particolare l’Anac deve analizzare le cause e tutti gli aspetti che favoriscono la corruzione, per riuscire ad eliminarli progressivamente.
A tal proposito è determinante verificare in quali situazioni e processi nell’organizzazione delle P.A. si innescano dei comportamenti negativi.

In un secondo momento, quindi dopo avere constatato le cause, si possono mettere in atti degli interventi mirati per contrastarli e prevenirli.
Il cosiddetto Piano Nazionale Anticorruzione è significativo in tal senso. Si tratta di un documento che viene aggiornato ogni anno, con le varie direttive e indicazioni utili per le P.A: per contrastare la corruzione. 

Ad esempio tra i vari adempimenti sottolineiamo specifici piano di formazione del personale, codici di comportamento e rotazione dei dirigenti.

Ma l’Anac non ha solo il compito di fornire indicazioni di massima, infatti tra le sue funzioni possiamo evidenziare il controllo sull’effettiva applicazione e sull’efficacia delle misure imposte alle P.A.

In modo particolare può:

  • chiedere la trasmissione di informazioni e atti alle P.A.
  • ordinare l’adozione di provvedimenti 
  • ordinare la rimozione di atti o comportamenti in contrasto con i piani introdotti
  • vigilare sul conferimento di incarichi rilevanti

L’ente ha inoltre una funzione consultiva, perciò è chiamato ad esprimere un parere in merito a particolari direttive e circolari, soprattutto quando si tratta di decretare l’inconferibilità, ovvero casi in cui non è possibile un incarico pubblico per motivi di incompatibilità. Ad esempio nell’ipotesi in cui un soggetto svolga due ruoli contemporaneamente.

Anac e trasparenza amministrativa

Risulta ovvio che, se le varie attività pubbliche vengono svolte in totale trasparenza, è quasi impossibile riuscire a introdurre fenomeni corruttivi. Per questo motivo l’Autorità di occupa anche di incentivare la pubblicazione di documenti e informazioni rilevanti.

La legge, infatti, impone agli enti pubblici di rendere visibili determinate notizie, pubblicandole direttamente nei propri siti web per fare in modo che i cittadini possano essere informati in merito. Inoltre, ricordiamo che oggi l’accesso agli atti è consentito anche ai soggetti che non sono direttamente coinvolti, a patto che non venga violato il diritto alla riservatezza e alla privacy di terzi.

L’Anac, quindi, può:

  • chiedere informazioni
  • ordinare l’adozione o la rimozione di atti
  • controllare l’operato dei responsabili per la trasparenza

Anac e contratti pubblici

Il settore che probabilmente rappresenta il rischio più elevato di corruzione è quello degli appalti pubblici. In tal senso l’Anac deve cercare di ridurre le problematiche legate alla realizzazione di opere o all’erogazione di servizi se vengono effettuati in modo improprio.

In tal senso il Codice dei contratti affida all’Autorità il compito di vigilare in tutti le fasi necessarie per affidare i lavori e durante l’esecuzione.
Lo scopo è quello di evitare lo spreco di denaro pubblico, e fare in modo che tutti avvenga in modo trasparente nel rispetto di ciò che prevede la legge.

L’ente, quindi, ha la facoltà di:

  • segnalare al Governo e al Parlamento eventuali gravi violazioni normative
  • effettuare ispezioni nei confronti delle imprese, anche in collaborazione con la Guardia di Finanza
  • applicare sanzioni amministrative pecuniarie alle imprese che si rifiutano di fornire informazioni senza dei validi motivi. Ad esempio può succedere che una impresa non intenda fornire i documenti richiesti alla stazione appaltante o all’Anac, per valutare i requisiti necessari per la partecipazione alla gara pubblica.

Ma non si tratta di un mero controllo, dato che possono essere presi provvedimenti specifici per risolvere i problemi.

Ad esempio:

  • supporto alle stazioni appaltanti in ottica di vigilanza collaborativa, fornendo consulenza per la predisposizione degli atti e per la gestione della procedura di gara.
  • funzioni precontenziose, fornendo pareri vincolanti su questioni nate durante la fase di affidamento dei contratti pubblici.

Per concludere è utile sottolineare che l’Anac gestisce la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici, contenente diverse informazioni dichiarate dalle aziende che partecipano alle gare d’appalto e utile per valutare la presenza o meno dei requisiti necessari per la loro partecipazione al bando.